Rob Walker su come usare l'attenzione per vivere una vita più ricca e creativa
#33 | Ovvero 131 modi per trovare ispirazione e possibilità nei dettagli del quotidiano
“La nostra esperienza di vita si ridurrà a ciò a cui, per scelta o per istinto, abbiamo prestato attenzione”, ammoniva il filosofo e pioniere della psicologia scientifica William James nel suo saggio sul potere delle abitudini.
Presi dalla frenesia del quotidiano è facile inserire il pilota automatico e non accorgerci della piega che sta prendendo la nostra vita. Finché non ti fermi senza fiato a guardare la schiera di giorni tutti uguali che ti sei lasciato alle spalle e con la testa in panne ti domandi: ma dove sono stato?
Riprendere la rotta comporta spesso azzardare mosse controintuitive. Una volta in un momento di scoramento, bloccata e a corto di idee sulla strada da prendere per ritrovare la direzione, ho preso carta e penna e mi sono detta:
“DIVENTA PIU’ CREA TI VA”.
Nella fretta le lettere mi sono uscite allontanate, quel tanto che basta per ingannare la percezione e alla fine quello che l’occhio mi ha restituito è stato:
“CREA. TI VA (?)”
Mmh…Sperimentare. Questo mi serviva! La creatività non è una qualità, ma un invito a guardare le cose da un’altra prospettiva. Seguirlo o no non è una tanto questione di competenze ma, come sostiene il giornalista del New York Times Rob Walker - aka
- ha piuttosto a che fare con l’uso che fai della tua attenzione.

Nell’introdurre i motivi che l’hanno portato a scrivere “L’Arte di Vedere le cose attorno a noi” - una raccolta di 131 esercizi per “trovare l’ispirazione, scatenare la creatività e (ri)scoprire la gioia nel quotidiano” - Walker scrive:
Essere impegnati è sopravvalutato. Darwin lavorava solo un paio d’ore al giorno e dedicava molto tempo a fare lunghe passeggiate. Non importa in quale ambito professionale lavoriate o che tipo di vita conduciate: di sicuro sapete quant’è facile passare una giornata a fare di tutto…senza concludere nulla di significativo. Anzi è più probabile che una tabella di marcia progettata per massimizzare la produttività finisca per distrarvi da quello che è importante, invece che aiutarvi a scoprirlo.
Smettiamola di provare a essere sempre così produttivi e sforziamoci di essere più curiosi. Volete che la vostra vita si riduca a una lista di compiti da spuntare su liste stilate in base ai bisogni altrui? O volete trattenere, e ripetere, e ricordare il brivido di scoprire da voi cose nuove? Non sarebbe divertente?
E’ esattamente ciò che questo libro vi aiuterà a scoprire.
Cambiare è in potrebbe essere



Diventare osservatori migliori, più attenti e originali, è per Walker un modo unico per capire meglio sia il mondo che noi stessi. Come aveva intuito Rachel Carson sul ruolo della meraviglia nell’orientare una vita ricca e creativa, Walker nota:
Essere quel che Saul Bellow chiamava “un osservatore di prima categoria” – coltivare la capacità di concentrarsi su quel che gli altri trascurano, considerare “l’incantevole realtà” come un dono inedito e casuale – è vitale per ogni processo creativo. E quando dico “processo creativo” intendo un concetto applicabile a una vasta gamma di professioni e obiettivi. Lo scienziato, l’imprenditore, il fotografo, l’allenatore: ciascuno di loro fa affidamento sulla propria capacità di notare quel che fino a un attimo prima sembrava invisibile per chiunque altro.
Ogni giorno insegnanti, dottori, avvocati, piccoli imprenditori e middle manager di successo riescono a cogliere i minuscoli indizi e dettagli che gli altri si sono lasciati sfuggire. Prestare attenzione, prendere l’abitudine di osservare, ci aiuta a coltivare uno sguardo originale, un nostro punto di vista sulla realtà.
Ogni giorno è pieno di opportunità di essere meravigliati, sorpresi, stupiti: di fare esperienza di una quotidianità stupefacente. Di rimanere curiosi. In una parola, di vivere.
131 modi per diventare chi siamo
Progettate per stimolare tutti i sensi, le 131 forme di esplorazione raccolte da Walker più che esercizi sono avventure. Modi giocosi e bizzarri per aiutarci a chiarire i pensieri, diventare ascoltatori migliori, colleghi più creativi e, non da ultimo, riscoprire ciò che per noi conta davvero.
Rassicurandoci sul fatto che, come in tutti i giochi seri, non c’è un modo giusto o sbagliato di approcciarli, Walker conclude:
Un mio ex studente, Miguel Olivares, presentando ciò che aveva fatto per il compito di “impegnarsi a prestare attenzione”, iniziò scusandosi, dando voce alla sua preoccupazione di non aver compreso bene la consegna. Spiegò di aver creato un vaso per un cactus. L’aveva fatto, disse, pensando che “quando si coltiva o ci si prende cura di qualcosa, le si presta più attenzione”.
Anche se non era proprio ciò che avevo in mente, aveva centrato la questione. Tanto per cominciare, “prestare attenzione” può essere definito in tantissimi modi diversi, e persino questa lista, pur occupando un libro intero, è tristemente incompleta. Ma, a ben vedere, al cuore di tutto c’è l’idea di prendersi cura.
Questi esercizi e riflessioni sono stati espressamente progettati per aiutarvi a decidere quali sono le cose che importano davvero. E dunque di cosa o di chi volete prendervi cura. È questa l’essenza dell’arte, e della gioia, di prestare attenzione.
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