Ti capita mai di trovarti di fronte a decisioni difficili e non avere la più pallida idea di che cosa fare? Di solito come ne esci?
Qualche anno fa ho scoperto uno strumento insospettabile nel variegato e composito salvagente dell’accorto decision-maker: la consultazione oracolare.
La storia è andata più o meno così. Nella primavera del 1975 un gruppo di ecologisti di Vancouver ricevette una soffiata sulla probabile posizione di una baleniera sovietica nell’Oceano Pacifico. Tuttavia localizzarla era una sfida da non sottovalutare.
All'equipaggio di "mistici e meccanici", come li chiamava il giornalista e attivista Bob Hunter, restavano solo due giorni di carburante e il poco cibo a disposizione era inzuppato di gasolio, per una sfortunata fuoriuscita nel magazzino. Non c’era tempo per interminabili liste di pro e contro, raccolta di dati o elaborate consultazioni. Che cosa avrebbero dovuto fare: tornare di corsa a San Francisco, rinunciando alla spedizione o puntare verso il mare aperto e continuare a cercare? A bordo della Phyllis Cormack per questo tipo di dilemmi era previsto un intervento particolare: consultare l'I Ching.
In 4, a turno, lanciarono le tre monete del Libro dei Mutamenti e in tutti i casi il responso li incoraggiò a perseverare. Decisero allora di rischiare e proseguire nella ricerca. Il giorno dopo incrociarono la flotta di baleniere Russe e ciò che accadde da quel momento in avanti determinò la nascita di un movimento globale.

Alla scoperta dell’I Ching, il Libro dei Mutamenti
Dopo aver ascoltato questa storia non ho resistito e ho subito recuperato un’edizione italiana di questo fantomatico I Ching. Di lì a poco sarebbe diventato non solo una chiave per sbloccarmi in quelle decisioni che col solo raziocinio non riesco a maturare, ma anche una palestra per bilanciare gli automatismi limitanti del pensiero lineare e accrescere così le mie possibilità di guardare agli eventi in modo generativo.
Ma che cos’è davvero l’I Ching? Jung, che ne ha curato la prefazione, lo definisce una tecnica oracolare o metodo per l’esplorazione dell’inconscio. Agli studiosi occidentali che liquidavano l’opera come una raccolta di formule magiche, astrusa e priva di qualsiasi valore, Jung replicava:
La nostra scienza si basa sul principio di causalità e la causalità è considerata verità assiomatica. Ma se lasciamo che la natura faccia da se vediamo un quadro ben differente: ogni processo subisce interferenze parziali o totali ad opera del caso... La mentalità cinese che io vedo all’opera nell’I Ching sembra preoccuparsi esclusivamente dell’aspetto accidentale degli eventi.
Non ho una risposta alla moltitudine di problemi che sorgono quando cerchiamo di conciliare l’oracolo dell’I Ching con i nostri canoni scientifici correnti. Nell’esplorazione dell'inconscio ci imbattiamo in cose assai strane, dalle quali un razionalista si ritrae con orrore, pronto poi a sostenere di non aver visto niente. Ma l’irrazionale pienezza della vita mi ha insegnato a non scartare alcunchè, nemmeno ciò che va contro tutte le nostre teorie.
La sicurezza, la certezza e la quiete non portano mai a nessuna scoperta. Altrettanto vale per questo metodo cinese di divinazione. E’ chiaro che il metodo mira alla conoscenza di sé, sebbene attraverso i millenni sia stato anche messo al servizio della superstizione.
.
Consultare l’oracolo: che cosa vuoi sapere?
Sapere che cosa vogliamo è una conquista psicologica rara e difficile, scriveva Abraham Maslow. Paradossalmente la parte più difficile nella consultazione del Libro dei Mutamenti non è interpretare la risposta, ma formulare al meglio la domanda da esplorare, per rintracciare nel responso una qualche forma di valore. Questo passaggio è di fatto un inizio, nel processo del guardarci dentro e chiarirci i pensieri.
Quando la domanda è a fuoco, si lanciano le tre monete per sei volte, fino a formare un esagramma che corrisponde al verso da consultare. L’incredibile corrispondenza che spesso rintraccio tra ciò che chiedo e il messaggio che ottengo, mi lascia ogni volta senza parole.
Jung chiama questa corrispondenza sincronicità. E’ un invito a considerare ciò che accade con gli occhi di un saggio orientale che, nel suo modo di guardare ai fenomeni del mondo, presuppone che la caduta delle monete sia proprio quella che deve necessariamente essere in quella data situazione, in quanto ogni cosa che avviene in quel momento, anche la più assurda, appartiene a quel momento, come indispensabile elemento del quadro generale.
Questo aspetto curioso - che una relazione sensata sorga da una tecnica che in apparenza esclude fin dall’inizio ogni senso - è ciò che fa dell’I Ching un libro così affascinante.
Il punto di vista cinese non si cura dell’atteggiamento che assumiamo di fronte ai responsi dell’oracolo. Siamo perplessi soltanto noi, giacché inciampiamo sempre nel nostro pregiudizio, ovvero nella nostra nozione di causalità. L’antica saggezza dell’Oriente dà debita importanza al fatto che l’individuo intelligente chiarisca i propri pensieri, ma non ne dà nessuna alla maniera in cui lo fa.
L’I Ching non si fa avanti con dimostrazioni e risultati, non fa l’imbonitore di se stesso né è facile avvicinarglisi. Quasi fosse una parte della natura, aspetta di essere scoperto. Non offre né fatti né potere, ma per chi desidera conoscere se stesso e per chi ama la saggezza - se mai questa esiste - sembra essere il libro giusto da consultare.
.
Alla fine, se la domanda posta è chiara e sincera, è come se le parole dell’esagramma che ti è toccato in sorte si facessero strada nel gomitolo intricato dei tuoi pensieri, allentandone la stretta, così che diventa possibile fare ordine e rintracciare pattern e connessioni nuove. Ne esci con una chiarezza che ti sembra di attribuire all’oracolo, ma che in verità è possibile solo grazie a questa relazione.
Ovvero, quello che stai cercando di ottenere è una risposta che già conosci e che il libro ti aiuta semplicemente a riconoscere, e quindi a scoprire.
Se questa lettura ti è piaciuta, potrebbe interessarti esplorare anche HABits, un gioco nato per alimentare abitudini salutari e cambiare la relazione con i nostri obiettivi.
Grazie per leggere Making Life! Se questo post ti è piaciuto condividilo con qualcuno che ami. Se te l’hanno inoltrato iscriviti per ricevere gratuitamente tutti i nuovi post.