Come affrontare l'incertezza per creare nuove opportunità
#3 | “Un giorno dovremo metterci in strada e vivere le nostre domande, i nostri desideri, le nostre nostalgie.” - Martin Shaw

Saper affrontare l’incertezza sembra essere una delle competenze chiave del nostro tempo. Scoprire come farlo in modo efficace è stata ed è tutt’ora una delle ricerche che più mi appassionano, non fosse altro che per mantenere un certo equilibrio mentale.
Sono cresciuta in un contesto dove conoscere le risposte giuste garantiva appartenenza, prestigio, sicurezza, amore. L’illusione che il sapere bastasse per controllare l'incontrollabile è durata, devo dire, molto poco. L’ho compensata tuffandomi nella ricerca di strategie alternative.
E’ un po' quello che suggerisce il mitologo e storyteller Martin Shaw quando nel suo recente saggio su Emerge Magazine ci invita a immergerci nell’incertezza per vederci un’opportunità: se non sai come agire, come comportarti, allora esiste il potenziale per inventare qualcosa di nuovo, dare vita a nuove possibilità. In breve, invece che curarci dall’incertezza, ci invita a diventare abili a navigare i misteri del mondo per tornare equipaggiati di storie nuove, di nuovi miti, più adatti a guidarci nelle sfide che ci troviamo ad affrontare.
Come riuscirci? Shaw suggerisce quattro aree di lavoro da cui partire:
Passare dal vedere al contemplare
Vedere implica valutazione e analisi, contemplare implica curiosità e meraviglia. Non è che il primo non serva, ma se ci indugiamo troppo finisce per danneggiare il secondo. Fate spazio alla meraviglia, a ciò che sa di miracoloso, alla grazia. Sono energie che si manifestano continuamente nelle nostre vite. Contemplarle vuol dire testimoniarne l’esistenza. Celebrarla. Situazioni difficili richiedono una continua capacità di stare a contatto con la meraviglia, senza necessariamente sviscerare o combattere le difficoltà. Semplicemente stare in contatto. Può essere che una terza via emerga da questa postura di fiduciosa attenzione? [...]
Fare un patto con la propria onestà
Smettere di guardarsi intorno e di paragonarsi agli altri. Guardare invece con estrema attenzione al proprio “tappetino”. Orientarsi verso ciò che senti essere vero. Fingere continuamente è spossante. Sii ciò che ti viene più naturale, poi impegnati nelle discipline che questa naturalezza sta richiamando in te. Quando cerchi di essere onesto rispetto a ciò che ami cominci a diventare più autenticamente te stesso. Questa è in assoluto la posizione migliore da cui navigare i misteri del mondo. Quando sei disonesto, interrompi la connessione con la tua anima. Qualcosa di essenziale si indebolisce. Quanto più ti stabilizzi nella tua natura, tanto meno è probabile essere continuamente assalito dall'inquietudine e destabilizzato dai paradossi. Se la tua vita ti sembra particolare, sgargiante, a volte vergognosa, allora questi sono i segni di un'autenticità emergente. [...]
Rivolgerci alla Natura e alla Storia
Non ignorare i propri gusti. Prendere sul serio ciò che ci piace. Potresti rivolgerti a personaggi storici, alla forma delle nuvole o alle tracce di un animale nella neve. Rivendicali come maestri. Sono idee utili e strane. L'incertezza richiede questa espansività, richiede una certa flessibilità, una certa curiosità. [...]
Guadagnarsi il proprio nome
Senza le prove dell'incertezza, senza il viaggio dell’eroe, non possiamo fidarci del ritorno dell'iniziato. Chi diventa un buon marinaio senza conoscere le tempeste? Bisogna aver preso confidenza con la pressione, senza pressione non c'è diamante. A volte facciamo questo viaggi da soli, a volte è l’intera società a farlo. [...]
Questi gli estratti che più hanno risuonato con me. Ma il saggio merita una lettura gustata nella sua interezza: qui.
Quando cambiano le storie che ci raccontiamo su come funziona il mondo, anche il mondo intero cambia.
E tu, qual è la tua relazione con l’incertezza? Come la vivi? Se ti va, parliamone nei commenti a questo post.